Per una Favara migliore, occorre cambiare verso
Restano appena due anni alla conclusione del mandato concesso al sindaco ed al consiglio comunale dai cittadini-elettori e questo tempo va speso nell'esclusivo interesse della popolazione e della città. Bisogna raccogliere l'accorato appello del presidente del consiglio comunale - troppo in fretta dimenticato - che ha strigliato tutti noi, invitandoci a riflettere su ciò che sono stati questi ultimi mesi. Lo scontro tra una parte dei consiglieri dell'opposizione ed il sindaco ha, in parte, impedito di affrontare i problemi veri della città, dando spazio ad argomenti e a prese di posizioni che i cittadini non hanno certo gradito.
Il confronto, infatti, quando si tramuta in contrapposizione, ci allontana da ciò che la gente si aspetta e cioè la risoluzione dei problemi.
Per questo, ripeto, occorre cambiare verso. Da qui in avanti, ritengo necessario un patto di pace e di sviluppo di fine mandato. Una ritrovata sinergia tra consiglio ed esecutivo, nei toni e nel confronto del dibattito politico che deve avvenire sempre sui contenuti e nel rispetto delle parti, ognuna delle quali deve assumersi la responsabilità di governare il paese e di governarlo in maniera unitaria.
Un patto per Favara di fine mandato che coinvolga tutti gli eletti nella gestione della cosa pubblica, caratterizzata da una forte responsabilità civica.
L'esperienza di questi ultimi anni, ci insegna che solo con la concordia è possibile risalire la china. Basta solo trovare i punti strategici necessari al rilancio dell'azione amministrativa, non molti punti, ma solo 4-5 da individuare collegialmente, tenendo conto delle priorità e delle emergenze, partendo dal risanamento finanziario dell'ente, duramente provato per i tanti debiti contratti da precedenti gestioni amministrative ed ereditati da questa consiliatura.
Trovata l'intesa programmatica, cosa non impossibile, il consiglio, si assuma il ruolo di contribuire efficacemente anche, con un coinvolgimento diretto nella gestione della cosa pubblica, attraverso un’indicazione di propri rappresentanti, espressione dell'intero consiglio comunale, per fare parte di un nuovo esecutivo, arricchito anche da personalità della politica, della società civile, dell'associazionismo, della chiesa, di donne ed uomini di grande esperienza e spiccata qualità morale, in grado di trainare il paese fino alla scadenza naturale di questo mandato amministrativo.
Con un programma realistico ed una squadra siffatta, che faccia rete, si possono dare concrete risposte alla comunità favarese e maggiore forza di contrattazione con il governo nazionale e regionale, coinvolgendo a tal proposito, nel progetto di rilancio dell’azione amministrativa, anche e soprattutto, la deputazione locale e provinciale, con particolare riferimento all’On. Bosco e all’On. Moscatt, due figli di Favara, che non può stare solo a guardare senza sporcarsi le mani, ma intervenire con l’autorevolezza derivante dal proprio ruolo istituzionale dando vita, in tal modo, a una nuova ventata di primavera.
Favara,19 giugno 2014
Il Sindaco di Favara Rosario Manganella |